lunedì 3 giugno 2013

LA SANITA' MALATA

Vi ricordate del mio libro con lo stesso titolo di questo post? Non pensavo che a 5 anni dalla sua pubblicazione interessasse ancora qualcuno. Chi non l'avesse letto, lo trova ormai solo sul sito dell'editore:  http://www.glocaleditrice.it/record/dettagli.php?id_elemento=764
Una mia recente lettrice mi ha scritto questa interessante email. 
"A proposito del paragrafo: al Sud: ritardi e colonizzazioni, dove ti poni la domanda se la migrazione al Nord sia un problema di finanziamenti e di tecnologie, posso dirti che per quanto riguarda i pazienti, tra i tanti che dal sud e dalla Puglia  venivano a curarsi all'ISTITUTO EUROPEO di ONCOLOGIA, alla mia domanda:perchè siete veniti qui? Mi hanno dato una risposta univoca e lapidaria: "cara dottoressa, siamo venuti qui perchè i medici giù da noi sono sgarbati" "dottoressa, sono venuta qui perchè mi sono sentita trattata con freddezza e con noncuranza dal medico a cui mi ero rivolta, non voglio più ritornarci, preferisco venire qui, siete tutti così gentili...";  "dottoressa cosa viene a fare giù: rimanga qui, giù non si capisce nulla, ti mandano da un posto all'altro e nessuno ti da una risposta chiara" e questi sono solo i commenti di alcuni dei pazienti pugliesi a cui chiedevo curiosamente perchè fossero venuti su a volte solo per terapie radianti sulla mammella!, ma sai qual'è il dato più interessante, per te che leggi, ebbene, è che non mi dicevano nulla di nuovo, perchè da medico  e da donna so cosa significa quel termine MALEDUCAZIONE, che ho vissuto sulla mia pelle, per fortuna per poco tempo,  finchè sono stata al Policlinico di Bari come studentessa prima e poi come tirocinante; sono scappata anche io da un sistema dove se non sei raccomandata dal politico di turno , se non sei la figlia o la parente di qualche medico più o meno importante o ti infili nel letto di qualcuno non vai da nessuna parte; un sistema dove i giovani si rifugiano dietro la solita scusa che non vogliono lasciare la loro terra per non ammettere che non hanno coraggio, che hanno timore di pensare con la loro testa, di curarsi dei loro sogni, giovani per i quali,  la paura di fare la valigia e cercare un mondo migliore è più forte addirittura della prospettiva di soccombere in un sistema che ti fa esistere solo in funzione del potere di un altro. Il dramma è che almeno a quei tempi per i giovani come me era una protezione una consolazione ,evidentemente, lavorare grazie a qualcuno a cui poi devi qualcosa inesorabilmente:un voto... qualcos'altro....la propria libertà!Ti rendi conto?
Questo è un dato di fatto al sud, e in Puglia, o almeno lo era fino a poco tempo fa soprattutto per le donne, vittime di una società patriarcale che ha soffocato a lungo la loro coscienza, ha mortificato il loro femminile ( la stessa bellezza è quasi una colpa ancora in certi luoghi), a cominciare dalla famiglia per finire nei luoghi di lavoro (e chi se ne frega se abbiamo i trulli e Polignano a mare.....) 
Ecco perchè gli ambulatori oncologici a Milano sono frequentati per il 70%da meridionali e perchè molti giovani vanno a lavorare al Nord."