Alle 21 di venerdì 23 ottobre il teatro Chiabrera di Savona, inaugurato nel 1853, è quasi pieno in ogno ordine di posti. A convocare la cittadinanza è un'associazione ONLUS (unitiperlasalute di Vado Ligure, vedi il suo blog) senza appartenenze politiche. Oltre me c'è il dott. Ghirga, pediatra di Civitavecchia, ed il dott. Trucco, presidente dell'Ordine dei Medici di Savona.
Comincio io con lo studio di mortalità dello spagnolo Garcia-Perez che dimostra come intorno alle centrali a carbone si muore di più di tumori al polmone, al laringe ed alla vescica. Continuo con lo studio del californiano William Grant sull'aumento di decessi del 6% intorno alle fonti di inquinamento. Poi illustro gli studi con gli effetti sui neonati da madri esposte all'inquinamento da carbone nei primi due mesi di gestazione: basso peso alla nascita, minore lunghezza. E ancora con gli studi sul sangue del cordone ombelicale dei neonati intorno alle centrali al carbone, con una elevata quantità di addotti DNA-IPA (Idrocarburi policiclici aromatici cioè cancerogeni) presagio di maggior rischio di tumori nell'età adulta. Lo studio dei ricercatori brindisini del CNR sull'aumento di decessi e ricoveri per malattie cardiorespiratorie nei giorni seguenti l'innalzamento degli inquinanti nell'aria. Poi parlo del mercurio che viene fuori dalle centrali a carbone. Illustro gli studi in Serbia sulla radioattività intorno alle centrali. I 700 presenti seguono come se stessero a vedere il film dell'anno.
Poi parla Ghirga con gli studi sui ritardi nello sviluppo del sistema respiratorio dei bambini in aree inquinate. Spiega che il 50% dell'inquinamento dipende dalle emissioni industriali. Chiarisce come mai i valori dichiarati nel registro INES dalle industrie non corrispondono ai volumi di combustibile bruciati e di acqua emessa da loro stessi dichiarati. Come si perda un punto di Quoziente Intellettivo nei bambini in aree inquinate. Utilizzando un modello proposto dalla Comunità Europea, calcola il valore dei danni provenienti ad un territorio che ospita una centrale a carbone. Per 20 anni di esercizio ci sono danni per 200 milioni per i decessi e di 10o milioni per le malattie. Infine la proposta. Più malattie significa più bisogno di cure. Con i tempi di attesa del SSN si rischia di non curarsi. I soldi dei gestori non agli Enti locali ma ai singoli cittadini per fare un'assicurazione di malattia. La California non costruisce più centrali a carbone e non compra energia elettrica da centrali a carbone
Comincio io con lo studio di mortalità dello spagnolo Garcia-Perez che dimostra come intorno alle centrali a carbone si muore di più di tumori al polmone, al laringe ed alla vescica. Continuo con lo studio del californiano William Grant sull'aumento di decessi del 6% intorno alle fonti di inquinamento. Poi illustro gli studi con gli effetti sui neonati da madri esposte all'inquinamento da carbone nei primi due mesi di gestazione: basso peso alla nascita, minore lunghezza. E ancora con gli studi sul sangue del cordone ombelicale dei neonati intorno alle centrali al carbone, con una elevata quantità di addotti DNA-IPA (Idrocarburi policiclici aromatici cioè cancerogeni) presagio di maggior rischio di tumori nell'età adulta. Lo studio dei ricercatori brindisini del CNR sull'aumento di decessi e ricoveri per malattie cardiorespiratorie nei giorni seguenti l'innalzamento degli inquinanti nell'aria. Poi parlo del mercurio che viene fuori dalle centrali a carbone. Illustro gli studi in Serbia sulla radioattività intorno alle centrali. I 700 presenti seguono come se stessero a vedere il film dell'anno.
Poi parla Ghirga con gli studi sui ritardi nello sviluppo del sistema respiratorio dei bambini in aree inquinate. Spiega che il 50% dell'inquinamento dipende dalle emissioni industriali. Chiarisce come mai i valori dichiarati nel registro INES dalle industrie non corrispondono ai volumi di combustibile bruciati e di acqua emessa da loro stessi dichiarati. Come si perda un punto di Quoziente Intellettivo nei bambini in aree inquinate. Utilizzando un modello proposto dalla Comunità Europea, calcola il valore dei danni provenienti ad un territorio che ospita una centrale a carbone. Per 20 anni di esercizio ci sono danni per 200 milioni per i decessi e di 10o milioni per le malattie. Infine la proposta. Più malattie significa più bisogno di cure. Con i tempi di attesa del SSN si rischia di non curarsi. I soldi dei gestori non agli Enti locali ma ai singoli cittadini per fare un'assicurazione di malattia. La California non costruisce più centrali a carbone e non compra energia elettrica da centrali a carbone
E' la volta del Presidente dell'Ordine dei Medici che non si spiega come sia possibile assumere decisioni su impianti così impattanti sulla salute pubblica senza sentire i medici.
Uniti per la salute sostiene che 1,5 milioni di tonnellate di carbone bastano a fare una strada che va e torna da Vado Ligure a Liverpool. Mi chiedo dove si andrebbe con i nostri 8 milioni. Non esiste al mondo una concentrazione di quasi 5000 MW come quella di Brindisi.
Forse è tempo di mettere in chiaro molte questioni, altro che convenzioni. Mi dico tornando a Brindisi dall'assemblea di Savona.
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