venerdì 1 maggio 2009

"HOMER SIAMO NOI"


Con questa battuta Eugenio Picano ha chiuso la conversazione nella saletta della Radioterapia di Brindisi, gremita nei suoi trenta posti inclusi quelli in piedi. Questa conferenza di Picano è stata anche l’occasione per inaugurare lo schermo al soffitto ed il proiettore di slides, attrezzatura tutta rigorosamente comprata ed installata con i soldi provenienti dalle donazioni dei pazienti all’associazione che sostiene le attività del reparto. Perché “Homer (Simpson) siamo noi”? Perché noi medici siamo i primi ad ignorare quante radiazioni ricevono i nostri pazienti e gli operatori sanitari quando prescriviamo un esame radiologico. E poiché un esame radiologico su tre è inappropriato, ciò vuol dire che un terzo della dose di radiazioni alla popolazione è inutile e concorre inutilmente ad un danno che in questo momento può essere quantificato come pari ad un dieci per cento dei tumori diagnosticati ogni anno. La lezione è durata tre quarti d’ora e spero che presto possa essere seguita sul web da tutti gli interessati. “Il paradosso dell’abbondanza”, quello della disponibilità di una gran quantità di indagini sanitarie tra cui quelle radiologiche è stato spiegato nei minimi dettagli da questo grande scienziato italiano che oggi a 50 anni dirige uno dei più importanti istituti biomedici del CNR a Pisa con un addentellato non troppo conosciuto a Lecce. Ma Eugenio Picano è noto ad una fetta del pubblico per un’altra vicenda tutta “italiana” che nel 2002 lo vide protagonista di un concorso per professore ordinario di cardiologia dove, pur avendo titoli scientifici superiori a quelli dei suoi esaminatori messi insieme, fu bocciato. Qualche tempo dopo i suoi esaminatori, tra i quali il prof Rizzon, cattedratico di cardiologia dell’Università di Bari, fu arrestato con l’altro componente della commissione con l’accusa di aver truccato il concorso. L’inchiesta fu seguita dalla giornalista Mara Chiarelli della Repubblica e i suoi articoli sono ancora consultabili sul web. Pare che l’inchiesta, a 6 anni dall’avvio, non sia ancora stata chiusa dalla Procura della Repubblica di Bari. Ma intanto Picano ha ricevuto il suo ristoro morale essendo stato scelto come guida dell’IFC-CNR.
Dopo la sua vicenda “concorsuale” Picano ha scritto due libri. Uno umoristico sulla ricerca in Italia (“La dura vita del beato Porco”) ed uno sull’inappropriatezza degli esami esami sanitari scritto a quattro mani col medico genovese Paolo Cornaglia Ferrarsi (“Malati di spreco”) .
Sono stato molto contento di averlo ospitato nell’ospedale di Brindisi. Anche io, pur non conoscendolo fino a qualche mese fa, mi sentivo moralmente in debito con lui e con la mia coscienza. Quando ero direttore generale della ASL Bat mi trovai a dover portare i saluti ad un congresso di cardiologi. Conoscendo la vicenda concorsuale di cui vi ho appena parlato, rimasi basito alle parole apologetiche che l’allora assessore alla sanità pugliese, Alberto Tedesco, indirizzò al prof. Rizzon presente in aula. Ora, dopo questo incontro, ho la coscienza un po’ più in pace.

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